Tu mi stavi
così vicina
che riuscivo a sentire
il tuo calore
sulla punta delle dita
annusavo il tuo profumo
che mi mandava in estasi.
Come chi nulla
teme
io ti ho cercata
con la punta delle labbra
la profondità del cuore
ma ho scontrato
il vetro ghiacciato
che mi separava da te.
E ovunque io
guardassi
la tua immagine stupenda
mi osservava
si moltiplicava
in un gioco di specchi
crudele e impietoso
nel rammentarmi
quanto ti desideravo
privandomi della gioia
di sfiorare la tua pelle.
Allora li ho
frantumati
quei riflessi di cristallo
che ti occludevano a me
con la rabbia di chi ama
ed ama davvero
il bisogno dei tuoi occhi
da serbare nello sguardo.
E tra i
frammenti di vetro
come scintille di stella
il tuo sorriso
mi ha accecato
il tuo bacio mi ha inchiodato
dono prezioso agognato
a premiare la perseveranza
del mio amore per te…
N° 1558 - 25 giugno 2009
Il Custode
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