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mercoledì 21 maggio 2014

IN FUGA DA MARTA

Nel labirinto intricato
della sua anima fragile
tra i meandri di rovi affilati
edera ed ibiscus salivano
tra le pareti del cuore
ed io, in fuga da Marta
cercavo una via d’uscita
seppure non lo desideravo.

Ma nella notte d’inverno
che ricopriva i suoi occhi
sentivo la mia pelle gelare
brividi di intenso dolore
nelle sbarre delle sue ciglia
che io, in fuga da Marta
cadevo sempre più a fondo
annegavo nelle sue lacrime.

Fu tra la neve e la nebbia
che io rammentai d’amarla
quando il suo viso bellissimo
prese il posto concesso alla luna
tra dubbi di stelle sbigottite
ma io, in fuga da Marta
percorrevo con le unghie l’ardesia
stridente quanto la mia solitudine.

Sul fondale della pianura
tra fili di erba e di tenebra
da carezzare quanto i capelli
per non scordare la sua bellezza
i suoi timori da autodistruzione
però io, in fuga da Marta
serbavo nella tasca la sua foto
quale unica ragione di vita.

  N° 1966 - 11 febbraio 2012

                                                      Il Custode

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