Sul rogo
io la abbandono sul rogo
le fiamme da lei generate
illuminano cielo e orizzonte
si fanno molto distanti
le suppliche e le imprecazioni
intanto muore, la strega
ed io non sento dolore.
La luce
io adesso respiro la luce
una voce di sublime creatura
che vola nelle mie tenebre
mi avvolge tra le sue ali
ed io sento la beatitudine
e non rammento la strega
e non ricordo il passato.
Mi fermo
io volto le spalle e mi fermo
lontano, nella pianura
risuonano le sue menzogne
e giungono dalla sua stanza
oscure segrete del castello
in cui si è persa, la strega
prigioniera dentro l’oblio.
La pace
io infine assaporo la pace
ha la fragranza di sandalo
mi inebria la vista e l’olfatto
in cima alla rupe più alta
io sono il padrone del mondo
adesso che la strega è morta
uccisa dalla sua misantropia.
N° 2382 - 21 gennaio 2013
Il Custode
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