Dondola dal
ramo di salice
come una foglia al vento
sotto di lui solo il lago
che luccica gemme di sole
ed i suoi pensieri volano
sono allodole perse nel cielo.
Il capo
lievemente reclinato
pare osservare i propri passi
quasi che egli avesse paura
di cadere in fondo all’oblio
e scivolano lacrime e sogni
ora rugiada sopra le ninfee.
Dondola al
ritmo della brezza
che sembra quasi danzare
il lamento degli sconfitti
seppure oramai senza respiro
quello che ha sprecato invano
per supplicare ed invocare amore.
In bilico sul
muso delle nuvole
e le farfalle sono sorprese
tra i fiori, con circospezione
osservano il fantoccio che pende
un panno steso ad asciugare
i residui del suo antico dolore.
E dondola dolcemente,
l’appeso
intanto s’allunga la sua ombra
che adesso diventa maestosa
e si adagia con garbo ed eleganza
sopra le placide acque del lago
dove desidera di riposare.
N° 2404 - 14 febbraio 2013
Il Custode
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