<<Io un giorno, in questo posto
ho trovato un amore grande
dagli occhi talmente distanti
quanto l’orizzonte ed il cielo.>>
Lei lo
ripeteva ogni istante
così tanto quasi da crederlo
soltanto il gabbiano sapeva
quella sua struggente illusione.
<<Ho ancora scritto il suo nome
sotto questa sabbia dorata
e con una bellissima conchiglia
l’ho protetto dal soffio del vento.>>
Lo sguardo di
lei luccicava
quanto le onde sedute sul mare
che sulla brezza, con la salsedine
si quietavano sulla sua pelle.
<<Ho stretto fra le mie mani
quel suo profumo di muschio
che pure se non ho più fiato
ho dentro le narici ed i polmoni.>>
Le proprie
dita sopra le labbra
ad immaginare l’ennesimo bacio
soltanto il gabbiano conosceva
quel dolore che lei nascondeva.
<<Io un giorno, in questo posto
ho perduto un amore grande
dalla voce talmente profonda
quanto la eco della risacca.>>
Lei lo
piangeva ogni volta
in cui ricordava il ricordo
ed il mare era stato crudele
nel volere quell’uomo per sé.
N° 2563 - 6 luglio 2013
Il Custode
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