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sabato 31 maggio 2014

STRANIERI

Noi fummo anime
appoggiate alle tenebre
all’inaudita profondità
dell’odore del dolore
la fragranza della morte.

E battemmo sentieri
di foglie secche e ingiallite
e sotto le foglie le spine
per fermare il cammino
e farci tornare al passato.

Ci dissetammo alla fonte
del sangue perso per strada
che però rifletteva
ciò che avevamo lasciato
al di là del crepuscolo.

Fu allora che capimmo
che la notte non dura
il telo posto sull’alba
prese presto a bruciare
al fuoco del nostro odio.

E diventammo stranieri
ognuno nel proprio baratro
e cuori talmente distanti
da rinnegare l’amore
che forse li aveva uniti.

  N° 2147 - 2 luglio 2012

                                              Il Custode

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