Tu sei
bellissima, o strega
sia pure nella penombra
di queste anguste segrete
dove scendono e luccicano
le tue struggenti lacrime
sorgenti dai tuoi occhi
che ti illuminano il viso
e mi fanno perdere il senno.
Ma se mai tu
fossi santa
o se fossi un demone io
allora potrei coronare
questo desiderio assillante
di fare del mio amore per te
la sola ragione di vita
e mostrarlo all’intera contea
viverlo alla luce del sole.
Eppure tu non
confessi
le colpe di cui sei accusata
e nella piazza è già pronto
il palo ed anche le frasche
sei destinata alle fiamme
divoratrici delle tue forme
ma il fuoco al quale ti affiderei
è quello della mia passione.
Dentro questa
epoca oscura
mio malgrado ti devo abiurare
sebbene il mio cuore sussulti
dinnanzi al tuo sguardo profondo
di certo non è per un artifizio
né a causa di un sortilegio infernale
ma è per via della tua pelle stupenda
modellata di seta e di sandalo.
E sogno…e me
ne vergogno
i baci e le audaci carezze
che io appartengo alla chiesa
ma sono pur sempre un uomo
e sogno…ed io sogno ancora
di perdermi sopra i tuoi seni
penetrare dentro il tuo corpo
che pare sia un’opera d’arte
e l’arte è da sempre divina.
Ti vedo, e sei
talmente dolce
mentre tu parli agli scriccioli
tra le sbarre della finestra
di questa tua maledetta prigione
come potrebbe mai essere
che tu sia creatura malvagia?
Hai una grazia ed un garbo gentile
che non può arrivare dagli inferi.
Infine pare
che il cielo stesso
rifiuti la tua condanna a morte
e mentre tu ti avvii alla pira
il tuo passo è comunque altero
adesso l’anima mia implode
mentre si innalza la vampa
supplizio di grida e delirio
ed io…no…non voglio guardare!
N° 2353 - 22 dicembre 2012
Il Custode
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