Le mie dita
fiamminghe
sopra la tela preziosa
del tuo splendido corpo
scorrono e tracciano solchi
fatti d’amore e passione
che inducono alla perdizione.
Hai pelle di
luna nascente
ed io vado in confusione
adesso, da quanto ti amo
desidero dirtelo a lungo
e le mie dita si inebriano
dinnanzi alla tua perfezione.
Smarrito nella
tua notte
l’aurora è lontano ricordo
e con le mie dita frementi
io giro e rigiro la molla
il carillon riprende a suonare
mi canta la tua voce soave.
Il tuo profilo
è la via
tutto il resto è deserto
io con le mie dita ti ascolto
e ricambio le tue parole
adesso, da quanto ti amo
esigo di averti per sempre.
N° 2195 - 10 agosto 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento