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domenica 18 maggio 2014

SPERDUTO NELL'ETERNITA'

Sperduto nell’eternità
io non vedo la fine
né rammento il principio
adesso attendo soltanto
di alzarmi e spiccare il volo
oppure cadere nel vuoto.

I miei occhi si abituano
a questo buio profondo
ma non al ghiaccio insistente
che mi graffia le ali
e ne scalfisce lo smalto
fatto di pece ed oblio.

E mi disseto col sangue
che mi cola dai denti
di che dovrei vergognarmi
ora che non ho più nessuno?
Io temo la mia debolezza
odio sapermi vulnerabile!

Faccio parte del cosmo
o sono il cosmo stesso
adesso che sono più saggio
penso e mi maledico
e non avrei mai dovuto
diventare immortale.

  N° 2249 - 27 settembre 2012

                                                          Il Custode

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