Sotto la torre
con il cemento ed il ferro
ad impastare il mio palato
ed il tanfo del gas
che viaggia e che gioca
a creare sinistri falò
unica fonte di luce
nel buio e nel terrore
tutto attorno ai miei occhi.
L’odore acre della morte
nelle membra e negli arti
di chi mi dorme accanto
corpi privati del futuro
fradici di sangue e di
gasolio
persone ignare ed innocenti
alcune forse malvagie
statistica d’anime e di
dolore
per la nera dama con la
falce.
Salvate il mio respiro
che ha resistito al
precipizio
alla caduta del grattacielo
sacrificato al fanatismo
e al crudele Dio dell’Islam
preservate la mia vita
sepolta nell’oblio e nel
silenzio
di una mattina di settembre
sotto la torre.
N° 1233 - 11 settembre 2008
Il Custode
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