Come ogni
notte
in cima alle mura
lo sguardo non muta
malinconico e perso
ad osservare la luna
che brilla sulle tue gote.
Ed il vento si
cheta
pare non voglia spezzare
quell’incantesimo magico
e se tu smarrisci una lacrima
rimbalza sopra gli scogli
dopo si unisce alle onde.
Di tenebra e
mistero
quella marea che si muove
nera che mette timore
e ti ha rubato l’amore
benché lo rimpiangi e sospiri
in cima alle mura.
Afrodisiaca
salsedine
scivola sulla tua pelle
dove in passato ascoltavi
scendere labbra e poi baci
tra la risacca e gli anfratti
i rimproveri di gabbiani gelosi.
Però se il
mare finisse
forse lui saprebbe tornare
riemergere dai fondali oscuri
e sussurrarti ancora parole
che attendi con ostinazione
e nessuno ti sa più narrare.
Non è altro
che un sogno
chi muore lo fa per sempre
e l’oceano adesso tace
poiché si sente colpevole
tu lo perdoni e sorridi
dopo torni a guardare la luna.
2174 - 25 luglio 2012
Il Custode
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