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venerdì 9 maggio 2014

SOTTO IL CIELO DI PECE

Come se fosse un angelo
che solca abissi distanti
lei dispiega le sue ali
carezza coralli e maree.

E dentro i suoi occhi
di alabastro e salsedine
le lacrime muoiono giovani
si perdono in fondo all’oceano.

Oltre la bolla di vetro
il ragazzo la osserva
e con lo sguardo disegna
i suoi pensieri profondi.

Io saprei come amarti
se soltanto mi fosse concesso”
ma non è che una supplica
destinata a sfiorire.

E sotto il cielo di pece
le stelle rammendano sogni
e cianciano mentre sorseggiano
tisane di alghe e mirtilli.

Il ragazzo torna a dormire
lei si perde ad Atlantide
e le sue ali diventano pinne
con le quali nuotare lontano.

  N° 2542 - 16 giugno 2013

                                                   Il Custode

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