Io ti aspetto
nella notte
sotto la luna piena
intanto inganno il tempo
mangiando bruchi e patate
e lucido la mia lapide
con la cera e l’olio di lino
sarà talmente splendente
d’accecarti in un solo istante.
Sicché tu
sarai il grano
ed il mio amore sarà falce
e le stelle stanno a guardare
il tuo viso di puro alabastro
e mentre tu sprechi parole
io scaglio frammenti di osso
per decifrare qual è il destino
al quale mi devo affidare.
Dentro la mia
tazza fumante
odore di erba e canapa indiana
e passano gufi con la divisa
che sanno bene la mia pazzia
le talpe ignorano il mio sorriso
che sto provando per ammaliarti
però non so da dove iniziare
le lacrime seguono ogni mia ruga.
Il frastuono
giù al crepuscolo
è il lamento di grilli gelosi
e le cicale con le minigonne
mostrano gioie ai loro clienti
io mi siedo sopra un’ortensia
come un monaco intento a pregare
in realtà sto solo sognando
i giorni in cui avevo il tuo cuore.
N° 2378 - 17 gennaio 2013
Il Custode
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