“I tuoi occhi
di fiamma
sono tentazione rovente…”
e senza rendersene conto
lei spalancò la sua bocca
per ricevere al meglio
del demonio, il frutto.
I seni quasi
di cera
al tocco delle sue mani
si scioglievano in gocce
pozze d’umori e d’orgasmo
e lei gridava e gemeva
grida e versetti satanici.
Spettatori e
partecipi
i dannati e le monache
dita che si insinuavano
oltre il monte di Venere
poi calavano più a fondo
dove ha inizio il piacere.
Intanto lei
cavalcava
quel corpo di rosso acero
ed i suoi capelli volavano
verso la notte di brezza
mentre la luna eccitata
si mordeva le labbra.
Madre riccio e
i suoi cuccioli
veloci dentro la tana
che non volevano assistere
all’indecente spettacolo
ma come può essere sconcio
l’amore che travolge gli argini?
Morbide e
calde, le natiche
per le carezze ed i morsi
lei, prigioniera del vortice
la confusione dell’estasi
appoggiava mille e più baci
sopra la pelle del demone.
Quasi una
pioggia di magma
il seme contro il suo viso
lei che ancora stringeva
quella possente creatura
dura ed eretta tra le sue dita
e pronta a ricominciare.
Infine si
chetò l’amplesso
nell’odore di sesso sfrenato
il suo pensiero prese a volare:
“I tuoi occhi di fiamma
sono tentazione rovente
ecco perché scelsi l’inferno…”
N° 2259 - 4 ottobre 2012
Il Custode
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