Sono sceso da una stella
in una notte calma e buia
nessuno mi ha visto
nessuno mi ha sentito
solo un cane impaurito
ha capito che ero là.
Ho vagato per i tetti
a cercare non so cosa
allora ti ho vista
allora ti ho sentita
dolce e bella nel tuo sonno
non hai capito che ero là.
Mi è bastato un soffio di vento
per aprire il tuo balcone
e sedendo sul tuo letto
ti osservavo mite e muto.
Quant'era bello il tuo viso
quant'era morbido il tuo seno
mi sentivo confuso
mi sentivo smarrito
e non capivo perché ero là.
E fu tra le pagine del libro
che posava sul tuo comodino
ch'io lessi quella parola:
"Amore.”
E compresi che eri tu.
Come fu strano il mio risveglio
nel sentirmi innamorato
ed io che ero l'incubo tuo
capii che eri tu l'incubo mio
...e me ne andai.
N° 783 - 24 marzo 1988
Il Custode
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