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lunedì 5 maggio 2014

IL TOCCO DEL RE

Io davvero vorrei
sfiorare il tuo splendido viso
tratteggiare quelle tue labbra
morbide e peccaminose
poi proseguire a percorrere
il tuo corpo ambrato
dalle perfette sembianze.

Eppure, se io lo facessi
tu diventeresti freddo metallo
oro che luccica al sole
fonte di artefatta bellezza
io so che se mai lo facessi
la tua voce sarebbe un ricordo
il sogno che giunge la notte
a rendere il mio sonno agitato.

La colpa della maledizione
dovuta alla mia cupidigia
ho bramato i tesori del mondo
sacrificando il tesoro migliore
quella gemma dentro il tuo petto
che pulsa soltanto per me.

E dune e sconfinati deserti
distese per la mia solitudine
questa reggia è talmente vuota
quanto la strada per il minareto
io, Mida, quale stolto sovrano
ho perduto l’amore e il sorriso
per colmare i miei forzieri
di ricchezze senza alcun valore
il sortilegio del tocco fatato
dovuto alla mia avidità.

Io davvero vorrei
carezzare il tuo splendido viso
baciare quelle tue labbra
roventi ed afrodisiache
poi riposare il mio capo
sopra il tuo corpo ambrato
dalle perfette sembianze.

  N° 2568 - 9 luglio 2013

                                               Il Custode

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