Il tenente è
crudele
ed ha gli occhi di ghiaccio
indossa la sua divisa
che si stringe sul petto
e stringe talmente forte
che il suo cuore non batte.
Con la voce
graffiante
come un artiglio di tigre
ha comandato la strage
ed io vedo come ci vede
simili a bestie selvagge
che ha destinato al macello.
Noi,
nell’ultimo abbraccio
cerchiamo un po’ di conforto
il tenente è sardonico
e deride il nostro terrore
le implorazioni imperfette
che affondano nella risaia.
Io col
cappello a cono
appoggiato al mio volto
vorrei non vedere giungere
le fiammate ed i proiettili
che mi inseguono l’anima
pronti a farne poltiglia.
Moribondo
nella radura
è cenere il mio villaggio
con le capanne di paglia
con i bambini e gli anziani
il tenente è soddisfatto
ha la sua conta di morti.
Null’altro che
vietnamiti
ma non fummo esseri umani?
Bersagli delle granate
delle baionette nel ventre
e bastarono pochissime ore
per cancellare My lai.
N° 2358 - 26 dicembre 2012
Il Custode
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