Alle porte di Babilonia
vibra l’eco di una lacrima
di un sultano nel deserto
che ha smarrito la sua
anima.
E la cerca tra le dune
nella tenda di un beduino
nel riflesso del nadir
alle spalle del destino.
Ascolta l’alito del ghibli
per svelare il suo quesito
tra le stelle della notte
mentre cambiano vestito.
Tra le crepe del muro del pianto
supplica i fedeli penitenti
ma non trova la sua anima
trascinata via dalla rosa dei venti.
Ma il suo cammello lo conduce
verso l’harem di un emiro
che gli offre le sue mogli
belle da troncare il
respiro.
Ma nessuna ha la sua anima
cosicché lui rifiuta il dono
e l’emiro vede il suo cuore
e gli concede il suo
perdono.
E poi arrivò un’odalisca
con lo sguardo di timore
che gli aveva rapito l’anima
e quale riscatto chiedeva
amore.
Ed il sultano ebbe un sorriso
e si disse felice di pagare
e le garantì tutta la sua
vita
senza che lei la dovesse
rubare.
N° 1104 - 30 maggio 2008
Il Custode
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