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venerdì 2 maggio 2014

DISSETAMI

Dissetami e nutrimi
del tuo sangue dolce
che ritempra e rigenera
le ferite e le mie rughe.

Riempi il mio calice
col tuo nettare caldo
la tua antica pozione
il tuo elisir inebriante.

Io ho bisogno di vita
dentro queste mie vene
rese aride e fragili
da un ancestrale dolore.

Ma quell’umido bacio
come ruscello carminio
scivola dalle tue labbra
danza sulla mia lingua.

Ogni goccia percorre
i sentieri della mia anima
è oceano e si innalza
dentro i crateri del cuore.

Io vedo le mie paure
affondare e morire
come relitti di incubi
di angosce alla deriva.

Adesso la tua fragranza
è linfa per la mia mente
mentre calo le fauci
sopra il tuo collo di burro.

Tu mi disseti e mi nutri
hai uno sguardo estasiato
estrema prova d’amore
e riconoscenza mia eterna.

  N° 2020 - 21 marzo 2012

                                                   Il Custode

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