Scrivilo
sulle lacrime delle nuvole
quell’amore che tu
mi hai recato come dono
e che io non ho visto
mentre seguivo il mio
dolore.
Insegnalo
alla spuma delle onde
e lascialo crescere
tra la sabbia e la risacca
ed il vento lo imparerà
e lo carezzerà con dolcezza.
Raccontalo
alle pettegole cicale
che ne parleranno ai fiori
e diventerà polline sottile
che le api laboriose
spargeranno per il mondo.
Disegnalo
sopra le candide pagine
della mia anima trapassata
e ti domanderò perdono
se questo mio cuore assente
non ha ascoltato il tuo
richiamo.
N° 1110 - 4 giugno 2008
Il Custode
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