Sono fatto di
tenebre
tu non riesci a vedermi
ma come fossi selvaggina
adesso mi annusi nell’aria
percepisci il nauseante lezzo
del mio respiro putrido.
E mi passano
accanto
gatti senza alcun impegno
code ritte verso le nuvole
i musi rivolti alla luna
allora io li zittisco
prima che tu possa sentirmi.
Ma io ho
questo disturbo
e mi fa fare talune cose
che seppure mi appagano
mi danno un po’ di rimorso
però ti vedo talmente bella
mentre ignara viaggi il parco.
Tu
all’improvviso ti fermi
sembri quasi poter presagire
il destino che ti attende
o forse non è altro che paura
che stride sopra la tua pelle
vibra dentro la tua anima.
Non ho più
tempo da perdere
devo impedire la tua fuga
mi impongo innanzi come muro
e ti avvolgo nel mio mantello
le mie braccia simili a falci
ti dilaniano cuore e gola.
Ma al di là
delle alte siepi
odo il latrato di un cane
pare che intenda sgridarmi
per la premura che ho avuto
ma io ho questo disturbo
che non riesco a controllare.
E ritorno al
mio sentiero
nel mio angolo della notte
però da esperto predatore
adesso io annuso nell’aria
l’irresistibile odore selvatico
della mia prossima vittima.
N° 2136 - 22 giugno 2012
Il Custode
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