disperatamente solo
ed ogni freccia
pigiata dentro la faretra
è una lacrima sperduta
scivolata dai miei occhi
e tramutata da una magia.
Se tu soltanto
sapessi
o bellissima Afrodite
di quanto amore ti amo
da quanto tempo ti sogno
di un sentimento testardo
quasi che mi fossi punto
con la punta di un mio dardo.
È talmente
vasto
immenso e triste l’Olimpo
dove regnano gli Dei
annoiati dall’eternità
io lo discendo ogni volta
fino alle terre dei mortali
e li colpisco e li condanno
alla pazzia della dannazione
alla prigionia dell’amore
che pure pare così dolce
bello al pari del tuo viso.
Un unico bacio
è tutto ciò che io ti imploro
o bellissima Afrodite
un tuo sorriso strabiliante
che illumini i sentieri
e germogli fiori e farfalle
sopra i prati e tra le siepi.
Sono solo un
cherubino
la parvenza di un angelo
ma posseggo un cuore
detengo un’anima
e mi consumo lentamente
ed infine perdo il senno
al desiderio di provare
quell’amore che dispenso
e non so di che sia fatto.
N° 2514 - 19 maggio 2013
Il Custode
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