Si temperano
nel cielo
i primi ritocchi d’inverno
e gonfia il petto il vento
di gelidi sospiri
che scontrano le nuvole
e come coltre di candore
ammantano la spiaggia
mentre si agita il mare
a meditare il ricordo
di un sole che è distante.
All’orizzonte
sbiadito
le vele sono fantasmi
perduti dentro la nebbia
sottile di bianca polvere
ma volano i gabbiani
che a loro poco importa
del lento calare sulle onde
della carezza del gelo
che rende le ali pesanti
le voci echi smarrite.
Mostra il
volto l’inverno
pallida e triste maschera
sa che nessuno lo tollera
e piange lacrime amare
di tempesta sempre violenta
struggente malinconia che riflette
dentro i suoi occhi grigi
poiché passeranno i suoi giorni
e quando sarà oramai svanito
non lascerà alcun rimpianto.
N° 1672 - 17 novembre 2009
Il Custode