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venerdì 20 giugno 2014

SULLA SPONDA

Sulla sponda
sopra le acque limacciose
ecco dove ti attendo
intanto la terra frana
una bocca che si spalanca
quasi volesse inghiottirmi.

Tu sei là seduta
passerà il tuo fantasma
e sei molto paziente
nella tua intensa tristezza
il tuo cuore garbato
macina ancora ferite.

Il lago si desta
ombre ci danzano intorno
così i nostri sguardi
si puntano come segugi
si attenua una luce
che tenue si va spengendo.

Io chino il capo
e sento muovere la brezza
poiché la tua mano
si tende al mio dolore
intanto il lago mi chiama
ma il tuo profumo è più forte.

Hai due lacrime
dentro i tuoi occhi scuri
occhi di meraviglia sublime
che recano l’intera notte
tu hai due lacrime
due schegge delle nostre anime.

Allora non parli
io stesso rimango silente
ma le tue labbra
sono il più dolce richiamo
che mi parla d’amore
e mi parla di perdizione.

Adesso e in piedi
il tuo viso è l’intero universo
io mi rispecchio
dentro il suo riflesso appagante
mi alzo e ti seguo
infine abbandono la sponda.

  N° 2397 - 7 febbraio 2013

                                                     Il Custode

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