Attraverso gli
stretti vicoli
dentro le antiche mura
tra gli odori ed il vociare
nella mia città vecchia
lei, prostituta bellissima
ed ancora in cerca d’amore
sfiorava le pareti bagnate
di palazzi prede della salsedine.
Quando io mi
accorsi di lei
in quell’androne tetro
seguirla fu un breve momento
accecato dal suo intenso profumo
e scale percorse in un attimo
con l’emozione nel cuore
lei, prostituta dolcissima
immagine di gotica magia.
E mi era
talmente vicina
da poterla infine sfiorare
fino ad intrecciare le dita
fra i suoi capelli di pece
per poi uscire di senno
nel suo magnetico sguardo
dentro i suoi occhi profondi
occhi di pelle di serpente.
Però la sua pelle
bruciava
di un fuoco che era quasi reale
in una interminabile notte
di baci tatuati nell’anima
e perduto dentro il suo viso
scordai di imparare il suo nome
mentre la sua voce parlava
parole di oscena passione.
Da solo,
infine al risveglio
in un paesaggio al declino
tra ruderi e cose sbiadite
a causa del tempo trascorso
null’altro che desolazione
ovunque io volgessi la vista
lei, prostituta incantevole
era svanita simile ad un sogno.
Io scesi giù
per la via
cercai di seguire la sua eco
di trovarla in ogni meandro
ogni volto di donna di strada
domandando alle più anziane
se l’avessero vista passare
ma ognuna però mi rispose
che lei era morta da secoli.
N° 2015 - 17 marzo 2012
Il Custode
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