Lieve e senza
mai fermarsi
con gesti sinuosi ed eccitanti
lei balla la danza del ventre
sul muso di una giovane luna
all’angolo di una notte stellata.
I suoi occhi
di tenebre profonde
oscuri e dal taglio egiziano
occhi come le coste del Nilo
sferzate dal bacio del Ghibli
carezzate dalla linea del Nadir.
Ha capelli che
paiono immobili
ma attratti dalla curva dello Zenit
volano come uno stormo di corvi
come nuvole dipinte sopra le dune
un murales sulla tela del cielo.
Dondola, gira
ed ancora dondola
lo sguardo pare sia incantato
sembra che desideri solamente
mescolare ogni sogno dimenticato
rimestare le parole mai pensate.
Infine
esausta, adagiate sulle onde
si addormenta senza più destarsi
i beduini sanno la sua leggenda
e la raccontano per poche monete
la piangono ad ogni sorgere del sole.
N° 2583 - 23 luglio 2013
Il Custode
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