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lunedì 9 giugno 2014

LEANOR

Si inchinano al vento
i fili d’erba del prato
frattanto che si risveglia
la campagna assonnata.

Danza e salta, Leanor
sopra i sassi del fiume
mani sporche di sangue
del buco dentro il suo petto.

E le corrono incontro
api senza la bussola
conoscono la direzione
delle sue gocce di lacrima.

Canta e gioca, Leanor
braccia tese nell’aria
quasi fosse una rondine
alla ricerca del nido.

Sullo specchio dell’acqua
sbirciano curiosi i lucci
hanno occhi di vetro
che scintillano al sole.

Ride e piange, Leanor
fa giravolte al destino
e il destino si volta
e non la sa più trovare.

Diventano lievi carezze
i baci delle farfalle
sopra il viso bellissimo
ed i seni adesso di ghiaccio.

Muore e sogna, Leanor
nel suo letto di onde
lascia sopra le sponde
soltanto un cuore spezzato.

  N° 2281 - 20 ottobre 2012

                                                     Il Custode

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