Io spero di
vederti
nei tuoi giorni di tempesta
quando lacrime di neve
imbiancheranno le tue gote
e sospiri di gelido vento
daranno forma alle tue parole.
Poiché la mano
che mi tendi
come ramo oramai avvizzito
sarà il ricordo che mi graffia
profondo solco sulla mia pelle
dove giace ogni attimo
che hai scagliato verso il mio cuore.
Le tue labbra
mi divorano
come onde che si infrangono
e nel vortice del tuo profumo
io rammendo la mia vita
ogni mio istante speso bene
sul sentiero dei tuoi occhi.
Io spero di
amarti
quando non saprò cosa fare
tra scintille di calde stelle
specchi della tua bellezza
con le frecce nella mia faretra
frammenti di ogni tuo dolore.
Ed i tuoi
capelli tra la brezza
come seta nell’arcolaio
saranno mantello nella notte
per riparare la mia pelle
ed il mio inverno sarà mite
il mio cammino una meta confusa.
Tu racconti
mentre io ascolto
la tua musica non pare stonata
e nella droga della tua melodia
io rimodello il mio sorriso
e ti attendo come chi beve
un bicchiere ancora per non morire.
N° 1685 - 3 gennaio 2010
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento