Brilla e
tramuta in rubino
dopo si fonde col ghiaccio
lago di sangue e di lacrime
scivola via sopra il pack
e tu, bastardo ed ignobile
con il fucile e il bastone
mi hai torturata poi uccisa
hai depredato il mio manto.
Non hai avuto
alcuna pietà
per i miei occhi profondi
voragini di pianto e dolore
ti scrutavano terrorizzati
io, così giovane ed innocente
ancora non comprendo perché
ascolto fermarsi il mio cuore
sacrificato alla tua ignominia.
E tu, miserrimo
e perfido
con quel tuo sguardo malvagio
continui a sorridere e colpire
il mio corpo sulla banchisa
che se ti vedesse il demonio
proverebbe brividi e collera
tanto da rifiutare la tua anima
otre empio di solo veleno.
Candida come
chi è puro
troppo distante dal mare
io avrei preferito morire
pasto delle orche affamate
mentre la tua sola ragione
per avermi dato la morte
è la tua indole malvagia
la cupidigia che ti inebria.
Ma tu,
meschino ed ipocrita
adesso ritorni ai tuoi cari
sfiori il capo dei tuoi bambini
e trasmetti loro il mio odore
avrai modo di lavare la coscienza
tra le panche della tua chiesa
integerrimo impegnato a pregare
dinnanzi al tuo lurido Dio.
N° 2196 - 11 agosto 2012
Il Custode
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