Stringimi
ancora, amore
e stringimi a lungo
al tuo cuore ferito
alla tua pelle che scalda
non ti chiedo null’altro
di un addio misericordioso.
Stringimi e
dopo uccidimi
di veleno o di pugnale
ma infrangi questo dolore
vortice di pianto e pazzia
che vivere senza ascoltarti
è un’immeritata tortura.
Poiché ti ho
amata davvero
all’ombra della tua stanza
adesso e in punto di morte
abbi di me il solo ricordo
dei momenti più intensi
e non della rabbia profonda.
Poiché ti ho
odiata per poco
al fuoco delle cicatrici
che il tuo rifiuto ad avermi
mi ha ottenebrato la vista
e la mia mente bruciava
portandosi via la ragione.
Stringimi
un’ultima volta
e stringimi senza stancarti
sicché io possa morire
cullato dalle tue braccia
e avere dentro il mio sguardo
il tuo viso di quando mi amavi.
N° 2100 - 26 maggio 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento