Or che io
m’allontano
dalla tua bieca dottrina
l’anima mia si cheta
la pace m’è più vicina.
Tu, Dio che
nulla fosti
e col foco mi si impone
mai nel cor mio ti vidi
né supplicai benedizione.
Eretico tra le
fiamme
che m’ardono i pensieri
che adombrano i volti
dei miei crudeli carcerieri.
Nel ludibrio
malvagio
d’un vescovo tiranno
la morte mi par bella
il regno tuo, un inganno.
E mentre sono
cenere
da concimar l’averno
le grida mie ricoprono
le risa tue di scherno.
Eretico, io
muoio impavido
che avrai per patrimonio
la verità mia ultima
o Dio, tu sei il demonio!
N° 1595 - 19 agosto 2009
Il Custode
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