Sono tutte laggiù
minuscole e curiose creature
lo sguardo rivolto verso
l’alto
ed il fiato sospeso
a contemplare le mie
evoluzioni
con una luce di emozione
in quei loro occhi affamati
ed io rimango in equilibrio
ad osservare il nulla
sotto i miei passi sicuri
e la malinconia struggente
che stringe come una morsa
questa mia anima esausta.
Ma uno di questi giorni
io li stupirò tutti
spalancherò le mie braccia
e scenderò da questa fune
per poi librarmi nel cielo
lasciandoli a bocca aperta
quando mi vedranno volare
seppure per pochi istanti
sfiorare la cima del tendone
e ricadere al suolo
a rincorrere il mio respiro
fermo alcuni brevi attimi
ad annusare il vuoto.
N° 986 - 4 febbraio 2008
Il Custode
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