Inutilità dei
ricordi
simili a schegge affilate
che tranciano le emozioni
e dove attende l’oblio
il profumo è ovattato
pare un’essenza dolcissima.
Non ho più
tempo
ho consumato le scarpe
adesso i piedi dolgono
proprio non lo credevo
che i sogni, come i rovi
fossero tanto pungenti.
Sta scendendo
la sera
si sente nell’anima
l’odore del crepuscolo
ha sapore di cose perdute
come se io scivolassi
dentro un otre di pece.
Adesso mi
arrendo
il destino ha i suoi progetti
ho letto l’intera lista
e non ho visto il mio nome
perché io non sono
e non voglio più essere!
N° 2095 - 23 maggio 2012
Il Custode
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