Io non mi
riconosco
in questo mondo astratto
dove allodole ed api
hanno paura del cielo
e si scontrano nuvole
oltre orizzonti anneriti.
E le onde del
mare
urlano sopra gli scogli
ma non li sanno scalfire
e quelle rughe profonde
che hanno scavato la pietra
non sono altro che lacrime.
Ed è solo per
questo
che ho insegnato alla mente
ad attraversare una notte
che profuma ancora di stelle
ad osservare la vita
come se io non ci fossi.
E se sorrido
al tuo viso
il mio è un sorriso distratto
le tue parole mi sfiorano
ma mi trovano distante
dentro i miei sogni migranti
dove non sono più niente…
N° 1634 - 30 settembre 2009
Il Custode
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