figlia di zanzare e formiche
saluta la sera che gli tende la mano
e le cicale sono tutte sue amiche.
Capelli del
colore dei monti
bambina dalle labbra di cuore
incontra quell’uomo dal volto di pietra
che arriva piano, senza fare rumore.
I suoi occhi
sono luce di stelle
sul volto ha una maschera dolce
Lena lo segue incontro alla notte
e non s’avvede che ha le mani di falce.
Percorrono
prati e vallate
cullati dal canto dei grilli
e nella cascina il suo sguardo la scruta
ed i suoi occhi sono punte di spilli.
Le carezze
diventano audaci
le parole di una rabbia infinita
così Lena pensa di essere stata cattiva
e mentre piange si inginocchia pentita.
Si infrangono
lacrime e sangue
si perdono con la sua innocenza
la luna dispera sopra il corpo di Lena
acerbo fiore a cui han fatto violenza.
Figlia di
zanzare e formiche
Lena dal profumo di giglio
riposa sul fieno di una cascina
e dorme un sonno che non dà più risveglio.
N° 1658 - 30 ottobre 2009
Il Custode
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