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lunedì 9 giugno 2014

LE TUE LABBRA VIOLA

Nulla più di un bacio
questo io vorrei imprimere
sulle tue labbra viola
gelide quanto il tuo viso
sebbene io sappia che non basti
a ridare parola al tuo cuore.

Ti supplico…torna a pensare
a vedere come ti vedo
adesso che il respiro latita
e le tue mani scivolano
come rami di pianta morente
e vanno a sfiorare i tuoi fianchi.

Il silenzio in mezzo ai tuoi seni
diventa tempesta dopo oblio
e stormi di falchi e di corvi
sembra che solchino il cielo
per recarti in fondo alla notte
oltre il mio sguardo ferito.

Immagina e ti saprò ascoltare
chiuderò il tempo dentro una bolla
sicché sarò guardia che vigila
per uccidere il tuo dolore
quel drago che s’è alzato in volo
diretto alla tua mente scheggiata.

Eppure ho smarrito la bussola
e con essa ho smarrito la via
non rammentavo che il parco
fosse una tale immensa spianata
e chissà qual è mai il cipresso
che ti protegge da vermi e talpe.

Io so che hai smesso di amarmi
quando hai smesso di amare te stessa
quando il sangue è stato zampillo
sceso giù dai tuoi polsi scavati
io so che hai smesso di amarmi
solamente per salvarmi la vita.

Ed io, con la vanga e le lacrime
ho fatto una buca profonda
proprio dove c’è il tuo ritratto
supino sulle tue spoglie mortali
è là che ho lasciato il messaggio
nel quale è scritto quanto mi manchi.

  N° 2377 - 16 gennaio 2013

                                                     Il Custode

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