Possedevo un
piccolo scrigno
fatto d’oro e di cristallo
che custodiva ogni menzogna
ogni sua frase d’amore
la chiave chiusa nella tasca
affinché non andasse perduta
legata ad una catena di bronzo
che oscillò come fece il suo cuore.
Possedevo un
libro di favole
ma leggerle adesso fa male
era fatto di sogni interrotti
di ali bruciate dal primo sole
e le pagine divennero cenere
dentro il falò della sua rabbia
si sciolsero lettere e immagini
portate via da un vento distante.
Si spense
infine lo sguardo
per evitare ferite e dolore
i ricordi in balìa della notte
come fuochi fatui pronti a scemare
e rimase serrato lo scrigno
il libro pian piano divenne polvere
poiché tutto ciò che lei disse
non furono null’altro che parole.
N° 1924 - 16 gennaio 2012
Il Custode
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