Sono oramai familiari
questi lampi di fuoco
dove sento l'alito della morte
a tenermi compagnia.
Molti sono già caduti
arriverà il mio momento
ma vorrei andarmene
in maniera dignitosa
e non essere sepolto
da questo fango scuro.
Ho presto imparato ad uccidere
senza farmene una colpa
del resto, chi può accusarmi
per aver amato la mia vita?
Non ho più nozione del tempo
e queste notti
sono sempre tanto eterne
e questa fetida divisa
da quanti mesi la indosso?
Quanti ancora la indosserò?
Finirà la guerra!
Dicono tutti così
ma quanto ancora dovrò uccidere
prima che ciò avvenga?
Ma non me ne devo vergognare
se cento madri
piangeranno i loro figli
del resto, chi può accusarmi
per aver amato la mia vita?
N° 575 - 6 dicembre 1985
Il Custode
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