Invisibile
sola in mezzo alla folla
tu respiri il tuo dolore
e la brace nel tuo cuore
diventa coltre di cenere
che in balìa del vento
offusca il cielo intero
intossica nuvole e stelle.
Io imparo ad
amarti
travolto dalla tua pena
il tuo fragile sguardo
brilla di una luce intensa
talmente calda e viva
che diventa impellente
il desiderio di stringerti
di perdermi sulle tue labbra.
L’oblio del
tuo viso
è un viaggio senza ritorno
nella bellezza infinita
profonda che pare voragine
ed io precipito
ma tu mi tendi la mano
perché adesso lo sai
che non sei più invisibile.
N° 1884 - 18 novembre 2011
Il Custode
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