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domenica 29 giugno 2014
L'INGANNO
La sua mente
distorta
tra le siepi e le ortensie
si arrampicava sui monti
fino alla luna distante
dopo sciolse quel filo
che rivelava l’inganno
lo fece durante i pensieri
fatti di notte e di brina.
Avvolto nei
propri artigli
volava un falco lontano
e quando perse la presa
non capì perché stesse cadendo
sotto le ali il messaggio
di tutto l’amore descritto
del quale non era convinto
dal quale era stato deluso.
Impettiti
dentro le vetrine
manichini dallo sguardo saggio
ognuno con in mano il bicchiere
con cui sorseggiare la vita
lui osservava e scriveva
dopo dava fuoco agli appunti
come se questo servisse
per potere tornare al passato.
Ed il vento
disse qualcosa
che lui non seppe sentire
allora si sporse sul baratro
ad un passo dal muso del cielo
ed inciampò sopra i ricordi
sulle lacrime dei senza tetto
qualcuno affermò che ne morì
in realtà aveva imparato a volare.
N° 2419 - 28 febbraio 2013
Il Custode
L'INCONTRO
C’è una pace
surreale
sopra questa pianura
come se persino il vento
si fermi per ascoltare
queste parole a frammenti
intente a parlare d’amore
il nostro incontro di anime
voluto nel corso dei secoli.
E ciuffi di
erba sottile
piegati in balìa della brezza
dondolano come danzassero
in ginocchio quasi pregassero
questa sublime atmosfera
ti rende ancora più bella
tu distesa sopra questa pianura
mi appari il fiore migliore.
La primavera
dipinge
la tela dei nostri sospiri
noi siamo ritocchi di pece
schizzi tra il salice e il lago
e volano i fiori di pesco
come farfalle nell’aria
tu, musa dagli oscuri colori
ed io mendicante di baci.
Infine
sentieri di polvere
tracciati fra prati e canali
il cielo è stato magnanimo
mantello terso sui nostri sogni
poi l’odore di antiche rotaie
ed ecco calare il sipario
sul nostro incontro di anime
destinate a perdersi ancora.
N° 2476 - 11 aprile 2013
Il Custode
L'INCHINO
L’acqua
salata e molto gelida
mi rincorreva ovunque
io tentassi di fuggire
entrava da ogni cunicolo
e da ogni pertugio
di quel bastimento immenso
che s’adagiava lentamente
come un capodoglio ferito.
Io la scorgevo
e se tendevo la mia mano
la potevo persino toccare
l’isola della Toscana
che era ultimo approdo
la sola via di salvezza
nella notte di gennaio
nella quale, per un inchino
ho perduto la mia vita.
Le persone
erano formiche spaventate
e correvano alla rinfusa
mentre i bambini
oh, i bambini sono strani
alcuni pensavano
che fosse soltanto un gioco
altri ancora piangevano
pur non sapendo il perché.
Il comandante
talmente borioso e stolto
pareva che le tenebre
lo avessero inghiottito
in quel miscuglio di razze
si udivano grida concitate
parole dette alla rinfusa
che non potevo comprendere
non mi potevano salvare.
Allora l’acqua
salata e molto gelida
mi ha afferrato alle spalle
ed io stavo pensando
che non volevo morire
ma forse avrei dovuto
pensarlo un po’ più forte
magari mi avrebbe ascoltato
lasciandomi al mio destino.
Così non è
stato
di colpo ho perso il respiro
smarrito sul fondale
a nutrire pesci affamati
spettatori di una tragedia
nel ventre del bastimento
piegato come chi ha sonno
appoggiato sopra le onde
e tutto per uno stupido inchino.
N° 2374 - 13 gennaio 2013
Il Custode
LIMPIDA NOTTE
Nella limpida
notte
dove sospira il mare
la luna perde un riflesso
che la va a carezzare
giusto al centro del petto
dove batte il suo cuore
suono di onde e risacca
nessun altro rumore.
E le nuvole
migrano
sulle ali del vento
la pioggia non vuole turbare
il suo dolce momento
allora resta in disparte
ad osservare il suo viso
la sua bellezza magnetica
frammento di paradiso.
Occhi di
oscura passione
veste di bianco candore
sopra la sabbia bagnata
il cielo si tinge d’amore
che persino le fate
si truccano con molta cura
per essere un po’ come lei
meraviglia dell’intera natura.
La brezza
d’estate la cerca
per poterle sfiorare la pelle
e raccogliere il suo profumo
da farne dono alle stelle
nella limpida notte
la luna continua a brillare
dove il mare sospira
sorride e la va ad abbracciare.
N° 1522 - 17 maggio 2009
Il Custode
giovedì 26 giugno 2014
L'IMMONDO
Dalle profonde
tenebre
ecco da dove io giungo
attirato dalla tua essenza
io mi nascondo nell’ombra
e semino gocce di bava
striscio sul tuo parquet
tu mi percepisci nell’aria
mi annusi quasi io ti piacessi
ancora non mi hai imparato.
Occhi di
montagna distante
perduti sopra il mio volto
i capelli sono un mantello
di seta di oscuro demonio
fatti per avvolgerti a me
e come un gatto al mattino
adesso io mi lecco le ali
voglio che siano splendenti
per avvicinarti al mio inferno.
Mi insinuo
nella tua stanza
tu non vedi eppure mi temi
il profumo della tua pelle
non c’è sentiero migliore
il percorso verso il tuo corpo
è strada oramai già spianata
arriverò presto al tuo sangue
a nutrirmi della tua anima
ho pronte le giuste parole.
Come un ragno
mi arrampico
alle tue morbide gambe
un fremito ti scuote dal sonno
ma il terrore ti immobilizza
però provi un intenso piacere
mentre ti assaporo il clitoride
e salgo e sfioro i tuoi seni
tu credi sia desiderio di sesso
ma io cerco soltanto l’estasi.
Inciampo sopra
il tuo viso
cazzo, è davvero bellissimo!
E con le tue labbra carnose
mi colpisci di un dolce bacio
e dunque la testa mi gira
il cuore è un tamburo impazzito
che incespica sulle tue gote
ti guardo con estremo amore
sorrido ed infine ti uccido.
N° 2102 - 28 maggio 2012
Il Custode
L'ILLUSIONISTA
Con le mani
veloci
come farfalle tra i fiori
io fendo l’aria
a plasmare un mondo
di ologramma e fantasia
e chiunque, in platea
mi osserva stupito
padrone dell’illusione
che comando e modello
sotto le luci del palco.
Ed io creo
stelle
che poi mutano in draghi
ed infrangono i fumi
di una nebbia che profuma
e chiunque, in platea
mi applaude ammirato
ma il mio sorriso è artefatto
la mia gioia è finzione
perché il cuore mi sanguina
nel ricordo di te.
Ma nel
rimpianto che stringo
dentro gli occhi miei muti
medito l’ultima magia
prima che cali il sipario
morire qui, tra la folla
quale fine maestosa!
E chiunque, in platea
imparerà dal mio dolore
che non so far rinascere
il tuo amore per me.
N° 1582 - 6 agosto 2009
Il Custode
LILI MARLENE
La melodiosa
intonazione
della tua voce di seta
attraversa la trincea
prevarica il frastuono
delle bombe che cadono
che illuminano il cielo
ed infiammano la vallata.
Io mi nutro
del tuo viso
imprigionato nei miei occhi
ed è una visione bellissima
il dipinto di un angelo biondo
che sovrasta il filo spinato
e riscalda il mio cuore
infonde pace e speranza.
Danza per me,
Lili Marlene
con la tua grazia leggera
di una farfalla sinuosa
e posa il tuo riflesso
sul fucile che io stringo
per dispensare la morte
e lutti e dolore immenso.
Allieta questi
attimi
durante i quali, il mondo
è adirato e privo di senno
e simili a belve feroci
gli uomini si ammazzano
per una collina annerita
una città oramai in frantumi.
Canta per me,
Lili Marlene
con la tua dolcezza soave
di un’allodola in volo
che se bastasse amarti
per fermare questa carneficina
io ti amerei per sempre
e per sempre ancora.
N° 1680 - 9 dicembre 2009
Il Custode
LICANTROPIA
Accarezzato dalla luna piena
il mio ululato selvaggio
percuote i monti e la notte
mentre affondo i miei
artigli
nella fragilità di burro
del tuo cuore insensibile
ed il tuo sangue che cola
inebria il mio palato
selvatico
e riflette nei miei occhi
soddisfatti dalla tua
dipartita
l’ultimo tuo flebile respiro
e le tue tragiche ed inutili
parole
false e prive di fascino
persino nel momento in cui
avresti dovuto implorarmi
pietà.
E mentre la luce filtra
attraverso il buio della
foresta
io banchetto con il tuo
corpo
e trovo di mio gradimento
il sapore delle tue carni
benché pervaso dal rammarico
che adesso sarai parte di me
come non sei stata mai
nei giorni in cui ti
supplicavo
ed il tuo amore esagerato
sembrava saggio e reale
ed il tuo viso bellissimo
occupava l’intero mio
sguardo
occludendo il mio maleficio
regredendo la mia
licantropia.
N° 1204 - 18 agosto 2008
Il Custode
SUTRA D'AMORE
Specchio di
acqua limpida
sotto i raggi del sole
dove il loto galleggia
a carezzarne le onde
mentre il bacio del vento
sfiora i fiori di mandorlo
ed echeggiano dalla pagoda
dei monaci le litanie.
Io è là che ti
attendo
da chissà quante vite
tante che ogni daimoku
è dedicato al tuo cuore
ed ogni volta rinasco
soltanto per incontrarti
e raccontare ai tuoi occhi
il mio sutra d’amore.
Tra insolenti
montagne
che attraversano il cielo
dove volano nuvole
ad inseguire le stelle
mentre si quieta la luna
come un’esausta geisha
e si levano dalla pagoda
dell’incenso i profumi.
Io è là che ti
amo
da oramai troppe vite
tante che ogni sospiro
è come brezza innevata
ma ogni volta ritorno
dove sarai il mio destino
per modellare il mio karma
con il profilo del tuo viso.
N° 1724 - 4 giugno 2010
Il Custode
domenica 22 giugno 2014
LIBERAMI, CLOTILDE
Liberami, o
Clotilde
dalle tenebre e dal sangue
sipario sopra i miei occhi
ed io non vedevo null’altro
precipitavo nel baratro
mi alzavo e cadevo ancora.
Marchiami a
fuoco
con le tue labbra bollenti
dopo spengi le fiamme
grazie alle onde in tempesta
impetuose dentro il tuo sguardo
sguardo di verde bottiglia.
Ho ancora
diverse ferite
gonfie di sale e di veleno
ma scendono giù le tue mani
ghiaccio che sfiora la pelle
risveglia il cuore assopito
e il dolore migra distante.
Sinfonia della
tua voce
celata in una conchiglia
ma io ero giunto per caso
per raccontarmi alla notte
supino sopra la sabbia
sabbia in balìa della luna.
Liberami, o
Clotilde
per un istante o per sempre
altrove, oltre il crepuscolo
mi è rimasta un’immagine
fatta di amaro rimpianto
e giorni prestati all’oblio.
N° 2145 - 1 luglio 2012
Il Custode
SUSSURRAMI ANCORA TI AMO
Ho scordato il
tuo nome
eppure era importante
tanto da inciderlo a sangue
sulle pareti dell’anima
adesso raccolgo i frammenti
del mio sguardo in frantumi
forse se lo ricompongo
potrei ritrovare il tuo viso.
Intanto io
valico i sogni
ed inciampo sopra il tuo cuore
tonfo di folle passione
implode e si perde in me
suono prodotto all’unisono
per non sentirci distanti
lontani quanto la luce
che giunge per separarci.
E parlo parole
sconvolte
che oscillano come bandiere
al vento della disperazione
soltanto per farti tornare
e ai piedi di questa collina
supino come fossi cespuglio
io piango un pianto sommesso
rugiada tra i fili d’erba.
Adesso che si
erge la luna
in cima a questa montagna
si staglia la tua bellezza
e allora rammento chi sei
rivedo i tuoi occhi stupendi
ascolto il suono della tua voce
e mentre sussurri ti amo
ti imploro di dirmelo ancora.
N° 1992 - 2 marzo 2012
Il Custode
LIBERAMI!
Liberami da
questa camicia
che mi stringe con forza
e soffoca il petto ed il cuore
frattanto inchioda le braccia
alla mia schiena dolente
io mi dibatto e mi agito
però non riesco a slegarmi
posso solamente gridare.
Proprio al
centro del cielo
fuggono gabbiani e rondini
la mia voce è come il tuono
e stride e graffia le nuvole
liberami da questa pazzia
quella che mi hai inoculato
quasi fosse un veleno potente
che mi ha ridotto in poltiglia.
La mia rabbia
è impetuosa
e mi flagella la mente
liberami da queste pareti
che non mi fanno volare
per quanto ci sbatta la testa
resistono alle mie imprecazioni
si tingono con il mio sangue
però non vanno in frantumi.
E quel tuo
ghigno sardonico
è quello che io mi attendevo
adesso si fanno pece e scintille
le immagini che mi percuotono
il pianto sarebbe liberatorio
eppure non intende sgorgare
liberami da questo dolore
ed io te ne farò dono.
N° 2480 - 15 aprile 2013
Il Custode
SUSSULTO ULTIMO
Sussulta il
tuo corpo
ad ogni colpo che infliggo
col pugnale che impugno
e che cerca le tue membra
oramai inondate dal sangue
io ti colpisco e ti ferisco
perché tu debba soffrire
di un supplizio interminabile.
Le tue mani si
stringono
intorno ai fili d’erba
del prato sotto al crepuscolo
bagnato dalle tue lacrime
io impreco al tuo viso
parole che fanno rumore
affinché tu non debba migrare
ma subire le mie torture.
Odio portato
all’estremo
ecco perché io ti strazio
e leggo nei tuoi occhi delusi
il sospiro al quale ti aggrappi
io banchetterò col tuo cuore
peccato tu non possa vedermi
non trovo nessun'altra ragione
per non condurti alla morte.
Spilli a
bucarti le labbra
che hai modellato a menzogne
e scariche di adrenalina
nel mio cervello psicopatico
adesso si perde il tuo respiro
io ne sono affranto e deluso
e vorrei poterti ridare la vita
solamente per ucciderti ancora.
N° 2070 - 30 aprile 2012
Il Custode
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