Ho freddo
forse perché sono nudo
forse dacché sono solo
dentro le tasche, i ricordi
ma dove sono i miei abiti?
Dove le antiche emozioni?
Eppure la
sento
la terra dentro i polmoni
è dunque questo il mio pasto
è questa la mia maledizione
se lo raccontassi alle talpe
mi penserebbero folle.
Il mio destino
non osa vedermi morire
allora io annaspo ed impreco
in questa marea di fanghiglia
nella quale si dilettano i vermi
nella quale io so respirare.
Ho tutto il
tempo
per raccogliere i miei pensieri
e farne ricami ed origami
che impilati sopra la mensola
vezzeggiano ai raggi del sole
sebbene non l’abbiano visto.
Ma sono stanco
io l’ho detto al millepiedi
che però mi ha fatto spallucce
è la legge di causa ed effetto
io gli ho negato il sorriso
ed egli mi occulta il futuro.
N° 2661 - 6 ottobre 2013
Il Custode
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