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sabato 5 luglio 2014

LO SCURO

Io sono lo scuro
sono un frammento di notte
e raccolgo scintille
ai bordi dei marciapiedi
schegge di occhi di gatto
per vedere molto distante
e non smarrire il sentiero
se mai io dovessi tornare.

Io sono fatto di pece
il cuore mio è di carbone
eppure nemmeno l’inferno
può tramutarlo in brace
ma c’è una corda sottile
tra la luna e le nuvole
ricordo che ero un funambolo
finché non sono caduto.

Nel mentre giunse Cupido
ed io socchiusi le palpebre
sotto brillava una luce
altrove soltanto le tenebre
sicché scagliava i suoi dardi
io mi scansavo e ridevo
ma tradito dal mio sorriso
egli trafisse il mio petto.

Allora si aprì una voragine
io versai sangue di seppia
vidi barche di carta affondare
nel mare di nera fuliggine
e le stelle simili a mosche
ronzavano intorno al mio viso
le chiusi dentro un sacchetto
sepolto in una buca di Urano.

Io sono lo scuro
sono un pianeta alla deriva
da quando ti ho vista fuggire
oltre i bastioni di Orione
e briciole di pane raffermo
seminate alle mie spalle
per farti trovare il sentiero
se mai tu dovessi tornare.

  N° 2405 - 14 febbraio 2013

                                                       Il Custode

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