Carlotta
raccoglie i frammenti
delle parole tra i fili dell’erba
e siccome non sa ricomporle
bestemmia poi ride e si quieta
poiché non le sa pronunciare
le ascolta dalle bocche dei grilli.
Ed un passero
dondola e canta
sull’altalena della brezza autunnale
sa che presto sarà ancora la notte
e Carlotta scenderà la vallata
il tramonto incendia tra i monti
l’orizzonte è una linea scarlatta.
Il lupo
mescola carte e pensieri
tra le zampe, per imbrogliare la luna
ma Carlotta non trattiene i segreti
che scivolano giù dai suoi seni
sicché il lupo intende sgridarla
ma l’indignazione tramuta in amore.
Quel borbottio
che giunge dal lago
pare sia d’un ragno sulle ninfee
la sua tela è tesa e molto distante
un filo di luce dentro le tenebre
ma egli non sa navigare le acque
Carlotta lo soffia verso le sponde.
Il suo sospiro
è una cosa bella
è dipinto sui muri di un cimitero
tra i viali immensi e dentro i canali
dove la vita continua quasi per gioco
e Carlotta con la sua veste di pece
culla il suo cuore di romanze e poesie.
Lo scricciolo
sa ciò che fu la storia
Carlotta è uno spettro dentro l’oblio
il buio si tinge di antichi ricordi
ed ogni ricordo conduce verso di lei
lo scricciolo sa come andò la storia
tanto da scriverlo nel proprio epitaffio.
N° 2665 - 10 ottobre 2013
Il Custode
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