Perditi
insieme a me
dove nemmeno noi due
potremmo mai ritrovarci
dentro l’ombra sinistra
di questa antica notte
io non voglio nessuna
che non sia il tuo ricordo.
Sortilegio o
follia
ma comunque un destino
dentro un sentiero ripido
fatto di spine e di cenere
io ti attendo in un angolo
ed è sempre il medesimo
dove morì la luna.
Ho la brezza
leggera
ferma sulle mie labbra
credevo che fosse il vento
ma non è che il tuo bacio
quello che tu mi dicesti
e poi scordasti di prendere
al grido delle rotaie.
Con la malta e
la polvere
io costruisco il dirupo
quello da cui è caduto
il tuo ultimo addio
mi aiuto con il binocolo
e distante, nella voragine
lo sento ancora insultarmi.
Ma sia quello
che fu
io ti tengo sulle mie mani
e sono pronto a condurti
dove mi cadde il mio cuore
che illuso e convinto di averti
riuscì a salvare di te
solamente un pensiero.
N° 2651 - 24 settembre 2013
Il Custode
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