verso Cassiopea la bella
tra suoi interminabili capelli
fatti di riccioli e di tenebre
poiché io, ombra di passaggio
è là che desidero svanire
dentro la sua luce accogliente
proprio al centro dell’universo.
Olio di lino e
di cocco
sulle mie ali imponenti
mentre plano come un aliante
diretto alla stella di Etiopia
che brilla ed illumina l’Africa
seppure distante nel cielo
ed io, perduto ed oramai esausto
è là che vorrei riposare.
Notte
fluttuante e serena
io sono una foglia che danza
e la scia della Via Lattea
mi indica la costellazione
verso Cassiopea la vanitosa
ora io, cenere di vulcano spento
è là che intendo naufragare
come polvere sparsa nella galassia.
Oltre le forme
di Andromeda
che l’idra non poté divorare
il sibilo sulle labbra del vento
pare la voce con cui mi chiamasti
nel buio che mi rese cieco
il sentiero sembra non aver fine
ma io, frammento di solitudine
è là che ti vengo a cercare.
N° 2668 - 13 ottobre 2013
Il Custode
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