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mercoledì 23 luglio 2014

SI FECE MATTINA

Il rododendro si muove
si aggrappa alla ringhiera
io, con il cappello ed i fiori
attendo e non so che cosa.

Ho la cravatta che stringe
un nodo in fondo alla gola
o forse è disperazione
in questa sera di vento
dove ti penso e mi accorgo
che non potresti tornare.

Questa panchina è gelida
benché ancora sia autunno
le ombre accarezzano il parco
ed i cespugli sotto i lampioni.

Seduto che sembro di gesso
un mimo oppure una statua
ma sono impegnato a pensare
pensieri talmente veloci
da sfuggire alla mia mente
prima che io li possa capire.

La luna arriva maestosa
e pare che intenda sbirciare
se io sono disposto a morire
o fare spallucce al dolore.

Ho il cuore che sembra un tuono
e tengo l’ombrello al mio fianco
di modo da ripararmi
dalla pioggia o dalle lacrime
che dalle ferite del cielo
precipitano incontro alle aiuole.

Stride qualcosa, il cancello
non credo che chiami il mio nome
io non lo dissi a nessuno
e tu non me lo chiedesti mai.

Dopo mi volto verso ponente
come un lupo annuso l’aria
e chissà da quanti secoli
mi smarrisco per il tuo profilo
so che tu mi cercavi, la notte
ma oramai si è fatta mattina.

  N° 2666 - 11 ottobre 2013

                                                    Il Custode

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