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lunedì 13 ottobre 2014

UN'ONDA

Arrivò un’onda affamata
sembrava quella più alta
sicché fermo sulla banchina
egli ascoltava le acque
ed il mare urlava qualcosa
che lui non seppe sentire.

Schegge rarefatte nell’aria
gocce di lacrime dagli occhi
gocce di pioggia sopra i capelli
ed i gabbiani si rincorrevano
come bambini nella pianura
attirati da stelle e telline.

All’improvviso fu esausto
e si adagiò sopra una bitta
come fosse carezza di inverno
un brivido freddo lo avvolse
e strinse di più la sua giacca
ma non si avvide che era nudo.

Si alzò un muro immenso
fatto di candida spuma e risacca
e frammenti di oceano distante
ed egli imprecò il suo disappunto
verso l’orizzonte seminascosto
eppure mai stato talmente bello.

Chissà, magari fu il vento
a far sì che egli inciampasse
ma quando si ritirò la marea
di lui non rimase che l’ombra
che cominciò a vagare il molo
alla ricerca della propria anima.

  N° 2780 - 2 luglio 2014

                                                Il Custode

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