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sabato 18 ottobre 2014

UN CRIMINE PARTIGIANO

Mi sono tutti addosso
membri eretti come pennoni
rami di quercia nelle mie carni
vomitano seme dentro di me
e sputano, dopo mi insultano
il loro odio mi terrorizza.

Io non comprendo davvero
ho camminato questa pianura
mille e mille volte ancora
e costoro mi salutavano
e costoro mi sorridevano
cosa è cambiato da allora?

È che la guerra è perduta
il sogno del Duce è crollato
come un castello di sabbia
alla prima brezza di autunno
ed i partigiani ora uccidono
e sono appagati nel farlo.

Non sono mai stata comunista
quale crimine è mai questo?
Mi hanno raccolta nel bosco
fucili alla mano e rabbia profonda
mi chiamano cagna, dopo fascista
il tono è una sentenza di morte.

Ho un tale dolore nel ventre
il cuore è un carillon in frantumi
e maggio saluta le rondini
ma il cielo è sempre più scuro
sarà questo velo che china
a dirmi che è ora di andare.

Mi sono tutti addosso
io comunque non li sento più
la mia pelle è cotone ghiacciato
la mia anima emigra lontano
non sono mai stata partigiana
quale crimine era mai questo?

  N° 2787 - 18 luglio 2014

                                                Il Custode

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