parole rubate alla brezza
sicché quando tu sei passata
ti ho seguita fino all’oblio.
Ma la tua
ombra fuggiva veloce
molto più rapida dei miei pensieri
così mentre tu giravi l’angolo
io mi ritrovai ancora più solo.
I manifesti
affissi alle pareti
con il disegno dei tuoi occhi
con il sapore delle tue labbra
che io baciai quasi fossi un folle.
Ed ho fermato
grilli e formiche
ad ognuno ho domandato di te
io non capivo la loro risposta
mi deridevano nella loro lingua.
Allora sono
tornato indietro
nel punto in cui tu sei svanita
il tuo vestito sopra l’asfalto
il tuo ricordo oltre l’orizzonte.
Sono tornato
ed ho fatto tardi
per sussurrarti il mio antico amore
e spighe di grano nelle narici
spine roventi conficcate nel cuore.
N° 2786 - 16 luglio 2014
Il Custode
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