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mercoledì 22 ottobre 2014

QUANDO AVEVA ANCORA L'AMORE

E l’uomo affrontò la tormenta
diretto al sentiero di tenebre
da dove gli giungeva la eco
di ricordi mescolati a sorrisi
che raccolti dai raggi di luna
evaporavano
tramutandosi in lacrime.

Una voce
quasi un fastidioso diapason
picchiava le pareti delle nuvole
e quello che aveva da dire
era scritto
sopra una foglia ingiallita
ed il vento la accarezzava
nella speranza di riportarla alla vita.

Pareva che ogni fiocco di neve
fosse là quasi per caso
e le gocce di rugiada gelida
erano specchi per vanitose fatine
e correvano via le formiche
quando queste crollavano sull’erba.

<<Un tempo ero davvero felice
e non rammento quale tempo fosse
ricordo che il sole era caldo
ma questo accade da secoli…>>
le parole erano talmente astratte
che nemmeno i folli
le avrebbero mai comprese.

I sassolini raccolti per la strada
per non volare via con la tempesta
sicché quando tornò lo scricciolo
non ritrovò la via
che conduceva alla sua amata
e tagliò le vene alle sue ali
infine morì
agonizzando disperazione.

E l’uomo arrivò alla voragine
sotto i piedi un vortice immenso
dal quale levitavano i pensieri
pensati durante l’intera esistenza
sul fondo annegava il miraggio
di quando aveva ancora l’amore.

  N° 2793 - 15 agosto 2014

                                                  Il Custode

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